mercoledì 29 luglio 2015 | By: Unknown

Videorecensione di Destino crudele di Massimiliano Bellezza


Rieccoci qui con una nuova videorecensione. Questa volta vi parlo di un bel libro di Massimiliano Bellezza dal titolo "Destino crudele: Storia di un giovane". Se il video vi piace (non fate caso alle sopracciglia da rifare e ai capelli spettinati, please) non dimenticate di cliccare sul pollicione e di iscrivervi al canale :)

B. racconta...Logokrisia!


Ve ne ho parlato per iscritto nel post precedente e adesso...ci metto la faccia :)

Nasce Logokrisia: Parole svincolate. Vocaboli in libertà.

 Logokrisia: leggici qui

Signore e signori, è con immenso orgoglio che oggi vi presento questo progetto che da qualche tempo frullava nelle nostre testoline e che adesso ha finalmente visto la luce. Che cos'è Logokrisia, vi chiederete. Logokrisia è il luogo virtuale che tutti sogniamo, un posto in cui non c'è censura né bavaglio al pensiero e all'opinione. Logokrisia è un sito web in cui la cultura si fonde con l'impegno, il tutto con uno sguardo e una penna femminili. Diverse penne, in realtà.
Il gruppo alla base di questo progetto è costituito da scrittrici, giornaliste, donne che lavorano da anni nel mondo dell'editoria e che hanno deciso di mettere le loro competenze a disposizione degli altri in uno spazio completamente "free", sotto ogni punto di vista.
Nel sito troverete video, testimonianze di vita, recensioni, opinioni ardite e coraggiose e chi più ne ha più ne metta. Vi invito a leggere, a commentare, a farci conoscere il vostro pensiero senza alcun timore. 
Vi rimando alla definizione di Logokrisia che Rosanna Santoro ha magistralmente espresso QUI.

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venerdì 24 luglio 2015 | By: Unknown

Watermelon Nails: quasi un tutorial

Dunque, io non faccio tutorial. Mi sta antipatica la parola "tutorial". Però ho trovato questo post carinissimo su Rookie e ho pensato "perché no?". E così ho realizzato questo gran capolavoro del trash. Ecco qui il risultato.
P.s. ho fatto tutto a mano libera. I semini dell'anguria sono stati fatti con un semplice stuzzicadenti

prima il rosso

poi la lunetta verde

infine i semini
mercoledì 22 luglio 2015 | By: Unknown

Leggere la Storia: suggerimenti di lettura

Spesso pensiamo alla Storia come a una noiosissima disciplina da studiare a scuola oppure, bene che vada, all'università. In realtà, mi piace pensare a questa materia come a qualcosa che può essere semplicemente letto e interiorizzato senza che ci tramutiamo per forza in una sottospecie di robot che recitano a memoria nomi, date e luoghi. Penso che la lettura spassionata e portata avanti con piacere possa istruire molto più di una lunga serie di leggo-faccioschemi-imparoamemoria. Dunque, veniamo a noi. Vi ho preparato un brevissimo elenco dei testi che, a mio parere, non possono assolutamente mancare nella vostra collezione di letture storiche. Come vedrete, l'accento è posto soprattutto sull'età medievale e su quella contemporanea, principalmente perché sono le epoche che più mi interessano. Se avete testi da aggiungere e da consigliare, non esitate ad aggiungerli nei commenti!




Credo che questo sia uno dei migliori testi di storia contemporanea presenti sul mercato. Accurato, scritto benissimo, scorrevole, pieno di materiale (fotografie, grafici, intercettazioni telefoniche). Lo si legge come un romanzo. Peccato solo sia del tutto VERO.













Questo è il padre di tutti i testi di Storia, a mio parere. Un discorso generale, di ampio respiro, sul perché bisogna leggere la Storia, su chi è l'uomo e qual è il suo ruolo all'interno del suo tempo e del Tempo. Struggente.













Adoro Bloch, come penso abbiate capito. Questo testo è molto corposo e non troppo semplice da buttar giù, ma vi dice tutto, proprio tutto, sul Medioevo. Non lasciatevi ingannare dal titolo: qui non si parla solo di feudalesimo, ma di tutto ciò che c'è intorno e dietro e dentro. Una storia medievale che spazia attraverso il tempo e lo spazio, che fa confronti, che racconta storie e tradizioni e anche folklore. Le radici di ciò che siamo.










Ancora Bloch. Questo è uno dei miei testi preferiti in assoluto. Qui troviamo non solo il Bloch storico ma soprattutto l'antropologo e il sociologo. Perché nel Medioevo si pensava che un sovrano potesse guarire i malati? Cosa si nasconde dietro l'idea della taumaturgia? Davvero molto interessante anche e soprattutto dal punto di vista psicologico.














L'autunno del Medioevo racconta proprio questo: come si è arrivati al Rinascimento, che cosa è cambiato, che cosa ci porta a definire quest'epoca del tutto chiusa. Soprattutto, Huizinga tiene conto di tutte le sfumature. Non si può certo dire che un dato periodo storico si concluda così, all'improvviso, come se si tirasse su una zip. Le epoche finiscono gradualmente, così come sono iniziate. Questo libro offre dunque un punto di vista assolutamente moderno su un'epoca affascinante sulla quale, più che su tutte le altre epoche, grava un numero molto alto di falsi storici.



Infine, ecco Postwar. Non penso che sia stato tradotto in italiano ma vi prego, leggetelo. Anche se è in inglese. È illuminante. Racconta la storia d'Europa in ogni suo dettaglio da quando neppure ne esistevano le radici fino a oggi. In questo momento storico, penso sia davvero indispensabile "rinfrescarsi" la memoria con un libro del genere.






martedì 14 luglio 2015 | By: Unknown

A walk to remember #1

Tra le tante cavolate che posto di tanto in tanto con cadenza pressappoco regolare c'è anche questa cosa del "A walk to remember" che, come molti di voi ricorderanno, è il titolo di un libro di Nicholas Sparks MA io non ho niente a che fare con lui, giuro. Vi ho mai detto che sono logorroica? Alessio mi ha scelta anche per questo: "Colma i miei silenzi quando siamo in pubblico", dice sempre. Perché una coppia è prima di tutto una squadra, right? Va bene, comunque, dicevo. Questa cosa del "A walk to remember" è una figata pazzesca (me lo dico da sola) alla quale ho pensato proprio oggi pomeriggio, mentre sfogliavo il Vogue di giugno tra un cucchiaio di yogurt alla banana e un morso di anguria. Si tratta di una pseudo-rubrica nella quale, di tanto in tanto, pubblicherò qualche vecchissima foto ripescata dal mio archivio. Vi beccherete roba tipo me a Milano nel 2010, a Londra nel 2010, a Parigi nel 2010 (il 2010 è stato un anno pazzesco), Romeo da cucciolo con gli occhietti spiritati, i miei fidanzati storici (ehm no, scherzavo), le feste patronali di dieci anni fa ecc. Mi piace un sacco quest'idea, non so bene perché. Sono egocentrica? E chi non lo è? E poi questo è il mio blog, dai. Se qui non parlo di me di che altro dovrei parlare?

Masticando roba zuccherosa nel giorno del compleanno di mia madre, 17.01.2011

Io e Marzia in fase di trucco e parrucco nell'inverno del 2009, prima del 18 anni di un amico

Vedi sopra

Congiura acquosa ordita ai miei danni dalla festeggiata nel giorno del suo compleanno, settembre 2007

14.07.2014. Dottoressa in Lettere e tanti auguri e figli maschi (beh no, magari quelli più in là)

Romeo che mi fissa i piedi con grande perplessità. 2012

Mia sorella nel giorno del suo matrimonio. 7.12.2011

Sul Sile. Luglio 2012


giovedì 2 luglio 2015 | By: Unknown

#WILF: What I've learned from...Una mamma per amica



Era da tempo che ci pensavo ma, tanto per cambiare, non riuscivo mai a trovare il tempo per passare all'azione. Da oggi parte una nuova rubrica inventata di sana pianta da me medesima (vabè, chiamiamola così ma si sa che non riesco mai a fare nulla in modo regolare) intitolata "What I've learned from...". Cosa ho imparato da. E' un modo carino (credo) di condividere idee, buoni propositi e insegnamenti derivanti da libri, film, telefilm ecc. Il mio modo, ovviamente. Siete invitati a dire la vostra nei commenti :) Si parte da Una mamma per amica che, come alcuni di voi sapranno, è il mio telefilm preferito in assoluto. Ho visto tutte e sette le stagioni qualcosa tipo 15 volte e credo di non aver ancora finito. A proposito, nei prossimi giorni vi segnalerò dei link molto interessanti in merito, qualcosa del tipo "Test: quanti libri hai letto tra quelli della libreria di Rory?" oppure "Curiosità: Alexis Bledel ODIA il caffè". Whatever.


1) Essere sempre buona e disponibile e gentile porta soltanto a un mare di guai




Alzi la mano chi ricorda Taylor Doose! Dio, che rompiballe. Non so quanti di voi vivano in un paesino come me, sta di fatto che funziona proprio come a Stars Hollow: tu sei brava, gentile, aiuti le vecchiette ad attraversare la strada e va a finire che in men che non si dica ti ritrovi a fare la regina del gelato come Rory o qualcosa del genere. Va bene la generosità, va bene essere sempre gentili, ma c'è un limite a tutto. Ad esempio, perché mai gente sconosciuta dovrebbe sedersi al mio tavolino al mio bar preferito mentre sono lì in perfetta solitudine che fumo una sigaretta, leggo un buon libro e sorseggio un caffè? E perché dovrebbe sentirsi autorizzata a chiacchierare senza interruzione per mezz'ora anche quando tu hai fatto chiaramente capire che vuoi essere lasciata in pace? Perché hai una faccia da fatina buona come Rory, ecco perché! Sono antipatica, va bene? Sono antipatica! Sono la nonna di Heidi! La signora Rottermeier! La zia Polly! Mollatemi!


2) La perfezione stanca



Ah, Dean! Posso dirvi una cosa? Non vi arrabbierete, vero? A me Dean è sempre stato un po' sulle balle. Non so, sarà per quel bel faccino pulito, per la facilità con la quale snocciola i suoi "ti amo", e poi quei capelli! God! Oh insomma. Ho adorato Jess, lo ammetto, ma soprattutto ho amato tantissimo Logan. Lui è LUI. Carino ma problematico, problematico ma non psicopatico, studioso ma non secchione, folle con un briciolo di giusto buonsenso. Imperfetto, ecco. 

3) "Devi abbrutirti"

"I'm ready to wallow now"
"Hey Joe, it's Lorelai, I need a pizza with everything"

La famosa citazione di Lorelai sull'abbrutimento post-traumatico resterà sempre nel mio olimpo delle citazioni geniali. Per abbrutimento si intende quella fase del dolore in cui il soggetto piange per ore, imbratta fazzoletti, rompe oggetti, strappa foto e, soprattutto, mangia pizza. Il momento dello sfogo, ecco. Quante volte cerchiamo di tenerci tutto dentro per dimostrare agli altri e in primo luogo a noi stessi di essere "forti"? E invece no. Qualche piantino da femminuccia non ha mai fatto male a nessuno, anzi.

4) C'è sempre un amore che non smetterà mai di fare male


 


La storia si ripete, si sa, e tutto torna. E' così che "il grande amore" della vita di Lorelai ha il suo spazio anche nella vita di Rory. Christopher e Jess appartengono entrambi alla categoria dell'amore dannato e perduto, quello che ci ha fatte disperare, piangere, strillare invano. Il classico uomo che hai scelto senza un motivo, così, irrazionalmente, magari senza avere granché in comune e soltanto per una qualche forza ancestrale che ci ha spinte verso quella persona in particolare e non verso le tremila altre che sarebbero potute andare decisamente meglio. Qualche ingenuo mi dirà "l'amore è questo". Bah, insomma. Quella è passione, attrazione, fascino dell'insano, di ciò che già sappiamo sarà sbagliato. Amore è svegliarsi ogni giorno fianco a fianco per trenta, quaranta, cinquant'anni e dirsi ancora ciò che Robert Jordan scrisse a sua moglie nella dedica a L'occhio del mondo: "A Harriet, cuore del mio cuore, luce della mia vita, per sempre".

5) Leggi! Evidenzia! Prendi appunti!


Se c'è una cosa che proprio non capisco è il perché certa gente si ostini a conservare i libri come fossero bomboniere. Si sa, le bomboniere sono gli oggetti più inutili che esistano il mondo, sono soprammobili, stanno lì a prender polvere e i libri non sono questo. Sono di più. Sono lunghissime passeggiate al parco, macchie d'erba, macchie di caffè, sottolineature fatte con evidenziatori colorati, insettini non meglio identificati che sono atterrati tra le pagine mentre eri al mare, sabbia, lande sterminate di appunti presi con penne diverse, orecchiette, orecchioni, segnalibri infilati alla rinfusa, ricordi di viaggi. Non capirò mai i lettori che alla prima piegolina alla copertina iniziano a urlare, quelli che non sottolineerebbero MAI una bella citazione. Penso che così si perda del tutto il gusto della lettura. Poi si sa: a ciascuno il suo.

6) Il caffè ci salverà la vita


Ho letto da qualche parte che bere caffè riduce il rischio d'infarto. Non so quanto sia una baggianata da 1 a 20, ma ciò che so con assoluta certezza è che il caffè riduce la mia dose d'infelicità quotidiana. Uscire di casa, andare in ufficio e sapere che a metà mattina potrò andare a prendere un caffè mette le cose in una prospettiva completamente diversa. Il caffè è chiacchiere in libertà con un'amica, col fidanzato, col tuo migliore amico quando non è a Firenze e tu non sei in Trentino (ciao Domenico! :D), sigarette accese e libri aperti. Il caffè non è una bevanda: è uno stato d'animo e, nel mio personale dizionario delle cose belle, corrisponde sicuramente a un piccolo spicchio di felicità.